Salve a tutti lettori! Sono tornato qui sul blog di Ervea per parlarvi della mia ultima lettura. Si tratta di “La via dei Re”, primo libro de “Le Cronache della Folgoluce” di Brandon Sanderson.
Rimpiango i giorni precedenti all'Ultima Desolazione. L'epoca prima che gli Araldi ci abbandonassero e i Cavalieri Radiosi si rivoltassero contro di noi. Un tempo in cui c'era ancora la magia nel mondo e l'onore nel cuore degli uomini. Il mondo divenne nostro e noi lo perdemmo. Pare che nulla costituisca una sfida per le anime degli uomini quanto la vittoria stessa. Forse quella vittoria è stata un'illusione fin dall'inizio? I nostri nemici si resero conto che quanto più duramente si battevano, tanto più resistevamo? Ci sono quattro persone che noi osserviamo. Il primo è un chirurgo, costretto a mettere da parte la guarigione per diventare un soldato nella guerra più brutale del nostro tempo. Il secondo è un assassino, un omicida che piange mentre uccide. La terza è una bugiarda, una giovane donna che indossa il mantello di una studiosa sopra il cuore di una ladra. L'ultimo è un alto principe, un condottiero i cui occhi si sono aperti sul passato mentre la sua sete di battaglia va scemando. Il mondo può cambiare. L'uso dei Flussi e degli Strati può tornare; la magia dei giorni antichi può essere di nuovo nostra. Queste quattro persone ne sono la chiave. Una di loro può redimerci. Un'altra ci distruggerà.
Per prima cosa, vorrei spendere due parole sull’autore.
Brandon Sanderson è considerato uno dei migliori e più promettenti autori
fantasy del momento. La sua storia editoriale parte con il suo primo romanzo,
Elantris, pubblicato nel 2005. Sanderson è un autore prolifico: riesce a
sfornare almeno un nuovo romanzo ogni anno e a portare avanti diverse serie
contemporaneamente. Si è anche occupato del completamento della saga fantasy
“La ruota del tempo” a seguito della morte dell’autore Robert Jordan. Insomma,
si può dire che Sanderson sia un vero prodigio! Le sue opere sono
principalmente ambientante in un unico universo, il Cosmoverso, e si svolgono
ognuna su un pianeta diverso, secondo cicli narrativi completamente distinti.
Non è quindi necessario aver letto tutte le opere di Sanderson per apprezzare
al meglio i suoi libri. Anzi, ogni serie è (almeno per il momento) indipendente
dalle altre e perfetta come punto di partenza per conoscere questo autore. Ci
sono ovviamente citazioni, richiami o piccoli legami tra alcuni romanzi,
apprezzabili se si sono lette tutte le serie di Sanderson, ma non fondamentali
per godersi ciascun ciclo in maniera indipendente dagli altri.
Personalmente, ho conosciuto Sanderson a seguito di una
attenta ricerca. Stanco di attendere un nuovo libro di G.R.R. Martin, e
desideroso di immergermi in una nuova serie fantasy di un certo spessore come
può essere il Signore degli Anelli, mi sono messo all’opera e imbattendomi in
Sanderson e in titoli come Mistborn e Le Cronache della Folgoluce. Incuriosito
da ciò che avevo trovato, ho messo subito mano al portafogli, e da lì a poco
ecco arrivare a casa mia La via dei Re, primo libro delle Cronache della Folgoluce.
Dopo questo piccolo preambolo, veniamo a noi. Le Cronache
della Folgoluce (The Stormlight Archive) è una serie di romanzi “epic fantasy”
scritta da Brandon Sanderson, in corso di pubblicazione, e che attualmente
conta quattro uscite: “La via dei Re”, “Parole di luce”, “Giuramento” e “Il
ritmo della guerra”. La serie è comunque pensata per essere composta da 10
libri. La storia di pubblicazione di questa serie è un po’ particolare. La
Fanucci ha stampato i primi due volumi della saga, ma a mandare avanti la
pubblicazione in Italia a partire dal terzo volume è la Mondadori.
La Via dei Re è ambientato su un pianeta del Cosmoverso
caratterizzato dalla presenza di un unico grande continente, Roshar, circondato
da isole minori. Roshar è un mondo dominato da fortissime tempeste, le
“altetempeste”, fenomeni atmosferici che si abbattono periodicamente sull’intero
continente, influenzando pesantemente la vita umana, la flora, la fauna e le
caratteristiche geomorfologiche del pianeta. Gli animali e le piante si sono
infatti adattati al mondo che abitano. Ogni creatura si è evoluta in modo da
poter sopravvivere alle periodiche e improvvise altetempeste. Le città e le
razze che abitano le varie regioni di Roshar hanno ciascuna tratti peculiari
che le distinguono dalle altre. Non scendo molto nel dettaglio nel parlarvi
delle ambientazioni per non togliervi il piacere di immergervi nella lettura,
scoprendo pagina dopo pagine tutti gli aspetti incredibile e accuratamente
studiati di questo mondo. Nel word building Sanderson è infatti impeccabile. L’attenzione
con cui ha curato ogni dettaglio di Roshar dona all’ambientazione del romanzo
un tono quasi realistico e plausibile. Ad aiutarti a comprendere e visualizzare
meglio creature e luoghi, sono presenti mappe e illustrazioni (a chi non
piacciono i libri con mappe e illustrazioni?!?!).
L’ambientazione non è comunque l’unico punto forte del
romanzo. La storia è complessa, così come la caratterizzazione dei tanti
personaggi. Ma proprio questa complessità rende il tutto incredibilmente
interessante tanto da rendere difficile interrompere la lettura. Se non fosse
stato per la sua mole importante (oltre 1100 pagine) avrei probabilmente
divorato il volume tutto d’un fiato. Dopo il “prologo”, la narrazione è divisa
in” cinque parti”, separate da “interludi” molto interessanti che permettono di
spezzare la narrazione e introdurre personaggi, luoghi e situazioni esterni al
filone narrativo principale. In ogni capitolo si seguono inoltre i diversi
punti di vista dei personaggi principali:
- Kaladin, un ex abile soldato, divenuto schiavo e
costantemente in conflitto con se stesso e tormentato da perdite avvenute nel
suo passato. Kaladin è figlio di un
chirurgo, e sin da piccolo ha affiancato suo padre nella sua professione,
studiando e imparando come salvare il prossimo. Alla sua abilità come chirurgo
si contrappone il desiderio di combattere che lo porta a diventare un soldato;
- Shallan una ragazza timida, che lascia il suo regno alla
ricerca di Jasna Kholin, la più celebre studiosa eretica di Roshar. Shallan ha
però una missione segreta da perseguire, dal cui esito dipende il destino della
sua famiglia;
- Dalinar Kholin, altoprincipe di Alethkar e fratello del
defunto Re Gavilar Kholin. Dalinar è uno stratoguerriero, un condottiero
celebre per le sue imprese passate. A seguito della morte del Re, insieme ai
suoi due figli Adolin e Renarin, ai più fidati altiprincipi del regno e al
nuovo Re di Alethkar, Elhokar, figlio di Gavilar, parte in guerra contro i
responsabili dell’assassinio. La guerra va avanti ormai da sei anni e Dalinar
durante questo periodo è molto cambiato. A seguito della morte di suo fratello
Dalinar ha smesso di essere ossessionato dalla battaglia. Inizia a seguire con
massima dedizione i Codici di Guerra e a ripercorrere gli ultimi passi compiuti
da suo fratello prima della morte, per riuscire a scoprire le ragioni che si
celano dietro il suo assassinio. Questa sua osservanza degli antichi Codici,
assieme al circolare di alcune voci per gli accampamenti, sta portando la
reputazione della casata Kholin verso una rapida discesa. Durante le
altetempeste Dalinar viene infatti colpito da improvvise visioni di luoghi e tempi
non precisati che gli fanno pensare di essere pazzo;
- Szeth, l’assassino vestito di bianco mandato ad uccidere
Re Gavilar Kholin. Sebbene Szeth appaia poco nel libro (essenzialmente negli
interludi) è chiaro che il suo personaggio è e sarà fondamentale per la storia.
Non mi sono dilungato più di tanto nella descrizione dei
personaggi. Penso di avervi detto l’essenziale per poterli inquadrare, ma
sappiate che dietro ciascuno di essi c’è un mondo.
Veniamo ora a quella che è a grandi linee la trama. Il libro
si apre con l’assassinio di re Gavilar per mano di Szeth. Dell’omicidio vengono
incolpati i Parshedi, una popolazione con la quale il Re stava da poco cercando
di entrare in contatto stringendo accordi di pace. Ha inizio così una lunga
guerra contro i Parshendi per vendicare il Re che verrà combattuta sulle
Pianure infrante: un territorio arido e desolato, caratterizzato da altopiani separati
da profondi crepacci. Kaladin si trova invece in schiavitù. All’inizio del
romanzo sta venendo trasportato insieme ad altri schiavi verso le Pianure
Infrante, dove verrà venduto all’esercito di un luminobile per essere adoperato
come “pontiere”. I pontieri sono schiavi utilizzati per il trasporto di ponti
necessari all’esercito per superare i crepacci e scendere in battaglia sugli
altopiani delle Pianure Infrante. E’ un lavoro duro ed estenuante, e durante
ogni sortito le squadre di pontieri subiscono ingenti perdite. In questa
situazione, spinto da uno “spren” che lo segue ormai da tempo, Kaladin ritrova
la voglia di vivere e di difendere i suoi compagni. Shallan, è in viaggio verso
Kharbrant, alla ricerca della luminobile Jasnah, sorella di Gavilar e Dalinar.
L’obiettivo di Shallan è diventare apprendista di Jasnah con lo scopo di
portare a termine un piano segreto, escogitato per salvare la sua famiglia
dalla rovina. Ma raggiungere il suo obiettivo non sarà semplice. Shallan è
affascinata da Jasnah e desiderosa di apprendere da lei quanto più possibile.
Partendo da questi incipit le storie di ciascun personaggio prendono
strade inaspettate. Ciascuno di essi segue un percorso crescita ben definito e
giunge, dopo non poche peripezie, al raggiungimento di una propria
consapevolezza che fornisce basi forti per il seguito della serie.
Si può dire che alla trama non manchi niente… Cospirazioni politiche
e religiose, intrighi, guerre, battaglie, strategie, scienza, letteratura,
filosofia, momenti leggeri e momenti pesanti, momenti tristi e scene
divertenti. Penso che la Via dei Re sia un libro completo che sfiora quasi la
perfezione. Sicuramente i difetti non mancano, ma se devo essere sincero, sono
stato così colpito dalla narrazione che fatico a vederli.
Alla fine del romanzo molti quesiti trovano risposta, ma
molti scenari restano comunque aperti. Devo assolutamente leggere il seguito
quanto prima! Bisogna precisare che Sanderson si prende i suoi tempi nelle
spiegazioni. Non è un autore che si lancia in spiegoni immediati, ma si prende
i suoi tempi, accompagnandoti pagina dopo pagina verso le risposte. In molti
punti del libro risulta infatti difficile capire alcuni elementi e aspetti del
mondo creato da Sanderson. Questo perché l'autore si rivolge al lettore come
senza soffermarsi immediatamente a spiegare ogni elemento introdotto. Ma man
mano che si va avanti si acquisisce con naturalezza familiarità con ogni cosa,
arrivando alla fine quasi a sentirsi parte del romanzo. Questa è forse una
delle cose che mi ha colpito maggiormente. Leggendo mi sono trovato spesso a
chiedermi: cosa sono gli “spren”? come funzionano le “stratolame” e le
“stratopiastre”? come funziona il sistema magico? e proprio la curiosità di
capire di più su quello che leggevo mi spingeva ad andare aventi restando
attaccato alle pagine, e il fatto di non avere tutto subito mi ha dato maggior
soddisfazione ogni volta che comprendevo qualcosa in più.
Sicuramente La via dei Re è un libro di una mole non
indifferente, e la serie è lontana dalla sua conclusione. 1146 non sono
sicuramente poche ma vi assicuro che scorrono velocemente. Un amante del
fantasy non può assolutamente perdere l’occasione di conoscere questo autore e
in particolare questa saga.
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